Maurizio Ganz: “Ci manca uno come Vieri. Balotelli? Si dia una calmata”

Tel chi el Maurizio Ganz. Per uno che si faceva chiamare el segna semper lu un’introduzione del genere e’ piu’ che appropriata. Ex bomber di Inter e Milan, Maurizio si e’ creato una seconda vita da uomo di campo, pero’ uno di quelli veri. E i campi in questione mica sono quelli da biliardo della Premier League o delle nuove frontiere cinesi e mediorientali, ma quelli polverosi e fangosi della periferia milanese. Allenatore degli Allievi dell’Aldini Bariviera, la realta’ piu’ prestigiosa del calcio dilettantistico lombardo, e’ testimonial di molte iniziative dedicate ai piu’ giovani che si avvicinano al mondo del calcio.

Maurizio, come vedi questa Italia all’Europeo?

Intanto e’ gia’ positivo aver passato il girone. In questi casi si dice che comincia un secondo torneo, ed e’ vero. Dai quarti di finale in avanti puo’ succedere di tutto.

Tu come metteresti la squadra in campo?

Sicuramente terrei De Rossi a centrocampo. Li’ fa sostanza e crea anche gioco. E’ la spalla ideale per Pirlo, insieme a Marchisio. Poi pero’ non vedo bene Thiago Motta come trequartista.

Chi metteresti dietro le punte?

Ci vorrebbero due Pirlo. Uno davanti alla difesa e uno davanti alla linea dei centrocampisti…

In attacco non ti sembra che manchi una punta di peso?

Si’, e’ da un po’ di tempo che non abbiamo piu’ un grande centravanti classico. Ci manca un tipo alla Bobo Vieri, per intenderci.

E’ Balotelli il nostro fuoriclasse?

Mario ha dei grandi colpi, pero’ mi sembra che non sia ancora tranquillo. Anche contro l’Irlanda si e’ lasciato andare a una reazione secondo me inappropriata. Dovrebbe pensare che quando ha indosso la maglia azzurra rappresenta una nazione intera, perche’ mettersi a fare queste scenate? Perche’ essere sempre arrabbiato con il mondo? Dovrebbe essere piu’ allegro e, quando segna, esultare insieme ai tifosi italiani.

Parliamo un attimo di calcioscommesse. Ti saresti aspettato uno scandalo del genere?

Macche’, va davvero al di la’ di qualsiasi immaginazione. E vorrei anche dire che le punizioni che ho visto finora sono troppo lievi. Chi fa cose del genere dovrebbe essere lasciato fuori dal mondo del calcio.

Nella tua carriera ti e’ mai capitato di vivere partite da “meglio due feriti di un morto”?

Sarei ipocrita a dire di no, ma e’ una cosa totalmente diversa. Un conto e’ stare attenti a non prendere gol perche’ sai che un pareggio ti puo’ andare bene, un altro e’ vendersi una partita e scommetterci sopra.

Maurizio, sei stato un po’ il capostipite dei giocatori dell’Inter andati poi al Milan. Tu in che rapporti sei rimasto con la societa’ nerazzurra?

Con l’Inter il legame si e’ spezzato quando sono stato ceduto. Non avevo chiesto io di andare via, solo che per me non c’era piu’ spazio. Mi sono anche adattato a giocare in fascia quando e’ arrivato Ronaldo e nonostante questo, giocando pochissime partite e mai intere, ho segnato 4 gol. Poi e’ ovvio che i tifosi dell’Inter ce l’avranno con me, ma credo che dovrebbero valutare solo come si comporta un giocatore fa quando indossa la maglia della loro squadra, non quello che fa dopo. Pero’ io credo di poter andare in giro per Milano a testa alta per quello che ho fatto sia con la maglia del Milan sia con quella dell’Inter.

Dichiarazioni raccolte dalla riunione in diretta nella redazione di Affaritaliani.it

Le periferie del pallone

Viva La Fifa si gode un po’ di meritata vacanza in Sicilia (e voi no), ma non lascia soli i propri lettori. Pubblichiamo il servizio che Il Pres, Giorgio Caccamo ed io abbiamo realizzato sul mondo delle società calcistiche giovanili di Milano. Che non si dica che noi studenti del Master in giornalismo Walter Tobagi siamo qui a ‘menare il torrone’.