Chi ha paura del totonero?

Signori, passione per le puntate. Dicono che scommetta su tutto Beppe Signori, come quella volta che si giocò un milione di lire impegnandosi a mangiare un buondì camminando, entro 30 passi. Nessun altro ci riusciva. Una passione per le puntate, a quanto pare anche su situazioni banali della vita quotidiana, che è quasi un’ossessione, una sua caratteristica come i calci di punizione e i rigori tirati da fermo. Ma stavolta non è uno scherzo per l’ex grande attaccante.

'Pablito' Rossi fu coinvolto nello scandalo del 1980

La bomba scoppia in mattinata. I giornali freschi di stampa, posati a ventaglio sul grande tavolo dell’emeroteca, non lo dicono. Parlano di Conte alla Juve, dell’impresona della Schiavone al Roland Garros. Poi Giorgio mi fa: “Hai sentito che hanno arrestato Beppe Signori?”. Non ho portato il computer oggi, quindi devo aspettare la fine della rassegna stampa per fiondarmi sul primo portatile connesso a internet. E trovo l’agenzia di cui sopra. Una vera e propria retata che ha coinvolto giocatori in attività (Cristiano Doni dell’Atalanta è indagato, Marco Paoloni del Benevento arrestato) ed ex glorie del calcio nostrano. Come Signori e Stefano Bettarini, indagati dalla Procura di Bologna. Secondo la procura di Cremona, che ha avviato l’indagine, fanno tutti parte di una organizzazione che truccava le partite per volgerle a suo favore. Match di Serie B e Lega Pro, ma anche un tentavtivo di ‘sconfinare’ in serie A. “Oh, no”, penso in un lampo. “Il totonero ancora no”. Ancora, avete sentito bene. Era già successo negli anni Ottanta, quando alcuni divi del pallone furono coinvolti in una questione simile. E resto sbigottito nel leggere quelle che la procura che ha avviato l’indagini definisce prove “importante e inconfutabili”. Si parla addirittura di sonniferi e tranquillanti messi nelle borracce di alcuni giocatori, per favorire gli avversari e far così deviare il risultato finale su quello su cui si era puntato.

Comincia tutto all’ombra del ‘Torrazzo’. A novembre 2010 alcuni giocatori della Cremonese rimangono intossicati, dopo che hanno tutti ingerito la stessa bevanda. L’organizzazione avrebbe adulterato la bevanda stessa, per compromettere le prestazioni della squadra grigiorossa. Da qui l’indagine, che ha coinvolto più procure sparse per l’Italia. Perchè le partite truccate sarebbero tante. E che c’entra Signori? Spiega la Gazzetta dello sport:  Secondo l’ordinanza firmata dal gip di Cremona Guido Salvini, l’ex bomber era “l’elemento centrale del gruppo di scommettitori di Bologna”. Nella misura di custodia cautelare si legge che Signori ha partecipato con altre persone “ad una serie di scommesse sulle partite truccate, in particolare, con riferimento alla partita Internazionale-Lecce, di 150 mila euro. Insomma, quella che Salvini chiama una “organizzazione criminale” avrebbe cercato di espandersi nel massimo campionato. Tentativo fallito: l’idea era di puntare sul 3-0, ma la partita finì 1-0.

Giuseppe Signori

Ciò che preoccupa sono gli sviluppi di una vicenda che torna a macchiare il nostro calcio, dopo il Totonero del 1980 e Calciopoli del 2006 (a proposito: oggi sono uscite le richieste di condanna per Moggi & co.). Sentite qui. Il gip Guido Salvini, nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato agli arresti di 16 persone, spiega che l’attività dell’organizzazione “rischia di avere già falsato alcuni dei risultati dei vari campionati: basti pensare che l’Atalanta e il Siena sono state recentemente promosse in serie A e si tratta di due delle squadre coinvolte” nella vicenda. Non solo. L’attività dell’associazione che ha scommesso su alcune partite di calcio crea “un terreno fertile per l’insinuazione di elementi di una criminalità organizzata ai più alti livelli”. Come nel 1980, quando fu coinvolta la Camorra. Nella misura di custodia cautelare, infatti, si segnala “la presenza tra gli investitori e scommettitori di alcuni gruppi dai contorni incerti, quale quello degli ‘zingari'”, a capo del quale c’era Almir Gegic detto ‘lo zingaro’, slovacco arrestato nell’operazione. Inoltre era presente anche un gruppo albanese. Il gip spiega che “sono investiti da questi gruppi per ogni partita ‘truccata’ capitali dell’ordine delle centinaia di migliaia di euro” di cui non è nota la “provenienza”, dunque non si possono “escludere fatti di riciclaggio”.

L’inchiesta promette dunque di allargarsi. Non sono da escludere altri arresti eccellenti e decisioni clamorose in merito alla composizione dei prossimi campionati: alcune squadre potrebbero non godere della promozione ottenuta, o salire in A con forti penalizzazioni. I calciomani scontenti del fatto che non avrebbero avuto nulla da fare fino alla ripresa del campionato saranno contenti. Fiumi di pagine riempiranno la loro estate sul nuovo Totonero. Saranno contenti, anche se farebbero meglio ad essere incazzati neri.

Le carte dell’inchiesta

L’arrivo di Signori in Questura a Bologna

L’elenco delle gare sotto inchiesta

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