Corri Zeman corri

Da quando esistono i social network, i giornalisti italiani – per dirla alla Camilleri – hanno cominciato ad ‘appizzare le orecchie’. Capita sempre più spesso che un cinguettìo in un profilo scateni un uragano nel web. E sui giornali. Lo sa bene Gianluca Vialli, che domenica si è inimicato un’intera città: Pescara.

L’ex giocatore di Cremonese, Sampdoria e Juventus, oggi opinionista per Sky, ha voluto dire la sua sul Pescara di Zdenek Zeman, che in serie B sta mostrando un bel calcio ed è terzo in classifica: “Il Pescara gioca bene, vince e corre moltissimo. Chissà come si sentirebbe Zeman se qualcuno cominciasse a sospettare di così tanta energia…”

Una battuta velenosa, alla quale Zeman ha subito risposto. Lapidario. “Battuta furoi luogo e infelice, visti i suoi precedenti”. Precedenti? Eh sì. Tutto è cominciato 14 anni fa, quando il boemo, all’epoca allenatore della Roma, dichiarò: “Il calcio deve uscire dalle farmacie”. Zeman non le mandò a dire soprattutto a Vialli e Del Piero, stupendosi di come la loro muscolatura si fosse sviluppata in così breve tempo. A Torino, il magistrato Raffaele Guariniello aprì un’inchiesta. La Juve finì sotto processo per doping. Vialli finì in aula, ma dopo 3 gradi di giudizio la questione si risolse con un nulla di fatto. Il consulente dell’accusa, il professor Gian Martino Benzi, censì 281 tipi di medicinali (“Un piccolo ospedale”). Secondo la Cassazione c’erano gli estremi per la condanna per frode sportiva, ma la prescrizione chiuse la questione.

Questione che negli ultimi giorni si è riaperta grazie (o per colpa?) del Tweet di Vialli, che si è dovuto difendere dagli attacchi sul suo profilo, da “Vergognati” a “Hai un’intera città contro”. Anche a Foggia, dove Zeman ha allenato diverso tempo, si sono arrabbiati. “Mi scuso con i tifosi del Pescara, la mia era soltanto una battuta. Possono farne una ogni 15 anni?”. A Vialli la vicenda ancora brucia (“E’ ovvio che rodo ancora”, ha ammesso), ma dovrebbero bastare la sentenza di un giudice e il tempo a smorzare certi livori. La chiusura è tutta per Zeman: “Io sono rilassato, non ho problemi. I problemi li hanno gli altri”.