Il Lunedì delle Palle – 12° giornata

Cagliari-Catania 0-0. Partita ricca di reti all’Is Arenas di Quartu di Bue. Sì, le reti che le forze dell’ordine hanno utilizzato per immobilizzare Cellino mentre stava improvvisando un medley delle canzoni di Cristina Aguilera fuori dallo stadio per attirare i passanti nell’avveneristico stadio da lui progettato. Alla fine non sono entrati neanche i giocatori.

Pescara-Juventus 1-6. Sinceramente il sabato sera ho di meglio da fare che guardare il Pescara di Stroppa e la Juventus di Conte, anzi di Alessio, anzi di Carrera, anzi di Stellini. Anzi. Meglio la febbre del. (sabato sera, cazzo… su, arrivateci per una volta)

Palermo-Sampdoria 2-0. Francamente la domenica alle 12 e 30 ho di meglio da fare che guardare l’anticipo della domenica alle 12 e 30. Specialmente se l’anticipo della domenica alle 12 e 30 è Palermo-Sampdoria. Infatti ho guardato la replica di Pescara-Juventus. Erano meglio le lasagne di mia nonna.

Chievo-Udinese 2-2. Sempre grosse emozioni nel derby della Liguria. Liguria, no? Con questo accorpamento delle province non si capisce più niente. Fatto sta che ha segnato due gol Angella. Nonostante questo, pare che si sia trattato di una partita di calcio e non di un Nanni Moretti al contrario(lui pronunciava tutto con le c invece che con le g no? Tipo cacare) che parla di una protagonista in costume a un toga party di Fiorito. Guidolin: “Sono contento per la toga”.

Genoa-Napoli 2-4. Continua il momento magico del Genoa, che da quando è arrivato Del Neri ha perso 18 partite su 18, comprese le partitelle del giovedì contro la Beretti. “Giovedì scorso abbiamo perso contro gli Allievi, giovedì prossimo ci proveremo con i Pulcini”, spiega Granqvist. Mazzarri: “Abbiamo vinto alla faccia di voi luridi stronzi. E comunque Cavani non è decisivo. Sì lo ripeto e ora sparatemi addosso. Aronica invece sì”.

Lazio-Roma 3-2. Divertentissimo il derby de Roma. Soprattutto per chi non tifa la Roma. E comunque non per la Roma. Zeman è soddisfatto: “Prendendo le nostre solite tre pere abbiamo dimostrato che derby è partita come le altre”. Tutta un’altra aria si respira nello spogliatoio della Lazio, come testimonia Mauri: “Konko ha scoreggiato”.

Milan-Fiorentina 1-3. Francamente la domenica pomeriggio alle 15 ho di meglio da fare che guardare l’ennesima figuraccia del Milan. Infatti ho guardato la replica di Istanbul 2005. Perché, perché… 3-1, 3-2, 3-3. E comunque Viviano sembra Dudek con la faccia allungata. E Pato sembra un Papero con il baricentro basso.

Parma-Siena 0-0. No, tutto, ma Parma-Siena no.

Torino-Bologna 1-0. Bella prova del Toro che torna alla vittoria. Incornato il Bologna. Diamanti ha inutilmente agitato per 90 minuti più recupero un fazzoletto rosso. Gilardino prima di entrare in campo ha infilzato l’animale sbagliato: “Ma quella formica era davvero grossa”. Al settimo cielo Ventura: “Per scendere la faccio a piedi, grazie”.

Atalanta-Inter 3-1. Veramente la domenica sera alle 20,45 non avevo niente di meglio da fare che vedere l’Inter a Bergamo. Purtroppo Silvestre ha cominciato a farmi dubitare delle mie priorità.

Lorenzo Lamperti

@LorenzoLamperti

Il Lunedì delle Palle – 11° giornata

Milan-Chievo 5-1. Inaspettato trionfo rossonero. Allegri è in linea con la società: “Mi ricandido ad allenare il Milan dopo Natale”. “Anzi, no non mi ricandido e mi ritiro a vita privata”. “Non ho mai detto che mi ricandido”. “Non ho mai detto di aver detto che non mi ricandido dopo aver detto di ricandidarmi”. Galliani: “Una rondine non fa primavera”. Boateng: “Meglio una velina oggi che un uovo domani”. El Shaarawy: “Perché sono costretto a giocare con questi imbecilli?”. Pazzini: “Nello scambio con Cassano ci ha guadagnato la Fiorentina”. Corini: “Il pubblico di Verona mi fa sempre più schifo”. Pellissier: “Pubblico? Quale pubblico?”. Nicole: “Sono ready”. Berlusconi: “Scendo in campo”.

Juventus-Inter 1-3. La Juventus perde l’imbattibilità, Conte perde i capelli e Juan Jesus la verginità: “Ma non ditelo a mio padre e alla mia dozzina di amici”. José: “Ti diseredo”. Settima vittoria consecutiva in campionato. Eguagliato il record di Lance Armstrong. Andrea Agnelli: “I Tour dell’Inter sono di cartone. E comunque noi abbiamo 5 maglie gialle sul campo”. In effetti di maglie gialle, fosforescenti, la Juve ne ha proprio cinque: sono quelle di Tagliavento e dei suoi preziosi complici… ehm, collaboratori. Brutta polemica prima del via. “Conosciamo tutti la spensieratezza tattica di Stramaccioni”, ha dichiarato a un giornalista di Sky Marotta guardando un giornalista di Mediaset.

Pescara-Parma 2-0. Salva la panchina di Stroppa. Lui è felice: “Porca troia, io voglio allenare il Chievo. O Chieti. Va bene qualsiasi cosa tranne che questa”. I suoi giocatori lo seguono a occhi chiusi. Numerosi infortuni infatti per i giocatori abruzzesi che sbattono contro qualsiasi superficie degli spogliatoi. Weiss: “Stroppa chi?”. Brutta battuta d’arresto per il Parma. Ghirardi: “Oggi mi mangio una bella pasta al ragù di Belfodil”.

Bologna-Udinese 1-1. Partita priva di qualsivoglia interesse. Il pubblico ha fissato per 90 minuti consecutivi Gianni Morandi, seduto in tribuna, che a un certo punto se l’è presa: “Andate a cagare”. Pioli non è in panchina, deve ancora riprendersi dopo aver annusato per due ore la maglia di Taider, che non ci sta: “Il mio sudore profuma di Diamanti”. Guidolin: “Sono contento per Diamanti”.

Catania-Lazio 4-0. Non ci occupiamo di serie B. Petkovic: “E’ colpa mia”.

Fiorentina-Cagliari 4-1. Pulga e Lopez tornano sulla Terra: “E.T. ci aveva rotto i coglioni e una cosa a tre non la voleva fare. Meglio Larrivey”. La Fiorentina sale sempre più su. Toni: “Infatti non vi sento, c’ho le orecchie tappate”. Roncaglia: “Prova con i coton fioc”.

Napoli-Torino 1-1. Peccato, perché il Napoli sta simpatico a tutti. Almeno a coloro che sono di Napoli. E però mi sa che lo scudetto non lo vincerà manco quest’anno. Mazzarri: “E’ uno schifo, una vergogna. Devo fare il turnover che cazzo volete? Il Torino fa schifo. Aronica? Errori che si possono fare, ma non come. E mi annettono pure a Pisa, Maremma troia. A questo punto fucilatemi, su sparatemi addosso”. Ventura: “Ci vediamo martedì sera su… X FACTOR!!!”

Sampdoria-Atalanta 1-2. Continua il momento no della Samp, continua la gastrointerite di Ciro Ferrara dopo che si è nutrito di 45 confezioni di Danette. Garrone è fiducioso: “Stiamo già programmando la prossima serie B”. Colantuono: “Bona Ventura”.

Siena-Genoa 1-0. Il derby della via Emilia regala come sempre grandi emozioni. Al 27′ del primo tempo, Cosmi si scaccola. Al 27′ della ripresa, Del Neri dà le istruzioni a Said che sta per entrare in campo: Rrrravvatfdheiere,m asdnafjnskabnsfjnfjkòrrr rrraa. Capito?”

Roma-Palermo 4-1. Torna a vincere la Roma di Zeman. La dirigenza americana è felicissima: “Importante fare bene alla regular season ed essere pronti per i play off della West Coast”. Zeman: “Juventus mi fa schifo, Agnelli nel 2002 ha comprato un pacchetto di sigarette e non ha chiesto lo scontrino”. Gasperini è ancora l’allenatore del Palermo. Zamparini: “Sparatemi nel sonno”.

Lorenzo Lamperti

@LorenzoLamperti

Il Lunedì delle Palle – 8° giornata

JUVENTUS-NAPOLI 2-0. Dopo l’interminabile, inesplicabile, insostenibile sosta per le nazionali torna l’insulsa, infausta, infima Serie A. E l’anticipo delle 18 del sabato è di quelli da non perdere per nulla al mondo, a meno che non si abbia qualcosa di meglio da fare. “Io ho tirato le freccette alle vecchie dal balcone dell’hotel”, spiega Mario Balotelli. “Io ho pernottato a Livorno e ho colto l’occasione per fare un giretto nel centro città”, racconta il tecnico del Verona Mandorlini, che aggiunge usando un foulard raffigurante Che Guevara come slip del suo boxer o forse come boxer del suo slip (che tra l’altro pare che l’animale, chiamato affettuosamente Dux Mea Lux Fuhrer di Salò soffra di stomaco dopo aver ingoiato un roditore comunista): “E comunque Livorno fa schifo”. Diverso l’impegno di Mourinho: “Oggi ero a cena dai miei. E Dio tiene la tv spenta mentre siamo a tavola”. Peccato per tutti loro, perché Juve-Napoli mantiene tutte le promesse di sfida al vertice, anche se la cima non era di certo l’Everest ma al massimo la collinetta di San Siro.  Nessuna polemica a fine gara e reciproca simpatia tra i tifosi. I bianconeri si sono presentati allo stadio muniti di molletta, i napoletani di carta igienica. Un attimo di confusione al momento dell’entrata in campo delle due squadre. Vista la confusione sugli allenatori juventini, sulla panchina bianconera si è seduto Eros Ramazzotti ma a fine primo tempo ha patteggiato due anni di silenzio dopo il suo ultimo, orribile, singolo. Nella ripresa il suo posto è stato preso dal parrucchiere di Conte, che visto che non ha lavoro da 17 anni si è dovuto riciclare in un altro mestiere.

LAZIO-MILAN 3-2. E dire che il Milan aveva tutti i favori del pronostico. Dopo aver perso 8 delle ultime 7 gare, infatti, i rossoneri erano dati in gran periodo di forma. “Una forma in effetti ce l’abbiamo. Dopo l’albero di Natale ho pensato di inaugurare lo schema a panettone”, ha spiegato Allegri che tenta così di esorcizzare il timore di essere licenziato. Tutto l’ambiente rossonero comunque si stringe intorno a lui: “In tal modo speriamo di soffocarlo”, spiega Adriano Galliani, che ha poi ribadito la sua fiducia al tecnico: “E’ il miglior allenatore degli ultimi 16 anni se si eccettuano Capello, Ancelotti, Cesare Maldini, Sacchi, Leonardo, Tabarez e Terim”. Continua a volare la Lazio: “Prima o poi mollo un bello stronzo”, afferma l’aquila Olimpia. Lotito: “Defecantum est defecantis”.

CAGLIARI-BOLOGNA 1-0. Uno alla domenica mattina gradirebbe dormire e svegliarsi alle 14 inoltrate, in tempo per affogare in una piadina crudo e squacquerone prima dell’inizio delle partite delle 15. E invece succede che ci svegli presto e si debba assistere a tali spettacoli come Cagliari-Bologna talmente mortificante da far rivalutare lo splendido format di “Mezzogiorno in famiglia”, condotto da Amadeus e Laura Barriales che almeno lei ha qualcosa in più di Nené e Morleo. Per festeggiare la vittoria Cellino ha invitato i tifosi del Cagliari a entrare nell’Area 51.

ATALANTA-SIENA 2-1. A Bergamo si festeggiano i 105 anni dell’Atalanta. A Siena si festeggiano i 105 centimetri di Reginaldo (per chi non avesse capito a che cosa ci riferiamo può chiedere a Elisabetta Canalis). Incrociando questi due fattori ne viene fuori che Reginaldo la butta dentro ma allo stesso tempo che il Siena lo prenda in quel posto subendo due pere negli ultimi minuti di gioco. Bona. Ventura.

CHIEVO-FIORENTINA 1-1. Il derby del Gran Sasso comincia come peggio non poteva cominciare. Luca Toni è titolare. Da lì in poi non si hanno più notizie dei 22 in campo. Pare che al termine del primo tempo sia spuntata la troupe di “Scherzi a parte”. Subito dopo Facundo Roncaglia avrebbe minacciato un golpe appoggiato dall’esercito venezuelano. La situazione sarebbe ancora in divenire. L’unica cosa certa è che Toni sarà offerto come sacrificio umano.

INTER-CATANIA 2-0. Bella vittoria dell’Inter in questa curiosa domenica che la vede impegnata in un test pre-Europa League contro una compagine di Serie B. Buone risposte arrivano soprattutto da Obi che alla domanda di Stramaccioni: “Che ore sono?”, avrebbe risposto correttamente: “Le tre meno un quarto”. Molto bene anche Cassano, che dopo il quinto gol in otto partite manda messaggi distensivi a Juventus e Milan: “Galliani ride? Sarà stato prima del derby. Marotta ride?  Sarà stato prima di essersi guardato allo specchio. Bonucci ride? Sarà stato prima di guardare Marotta”. Recrimina il Catania. Legrottaglie: “Su di voi caleranno le locuste”.

PALERMO-TORINO 0-0. Avvincente partita alla Favorita. Al 16esimo della ripresa Miccoli ha chiesto di poter andare a casa a guardare la replica di “Uomini e donne”, Gasperini si è licenziato da sola e Ventura ha dovuto per l’ennesima volta dirimere un equivoco: “No, non sono Simona, di cognome faccio Cabello”. Subito dopo si è pettinato la frangetta e ha chiamato al telefono Massimo Caputi.

PARMA-SAMPDORIA 2-1. Continua il momento d’oro del Parma, cominciato cinque minuti fa. Continua il momento buio della Sampdoria. Maxi Lopez ha sbattuto il ginocchio contro il comodino, Obiang ha urtato la bottiglietta dell’acqua, Romero non ha sentito la sveglia. Ferrara: “Prometto che presto alzeremo le tapparelle”. Donadoni riempie di complimenti Amauri: “A casa sua non ero mai stato, non me la sono sentita di chiedergli un secondo piatto di fettuccine al ragù”. Soddisfatto il presidente Ghirardi: “Le fettuccine me le sono mangiate io”.

UDINESE-PESCARA 1-0. Il derby dell’Adriatico mantiene le aspettative. E’ stata la partita più brutta degli ultimi 256 anni. Guidolin: “Sono contento per i 256 anni”. Stroppa: “I miei giocatori fanno schifo. Non abbiamo speranze. Ho inoltrato richiesta alla Figc di giocare 28 volte contro il Milan, è l’unico modo per farcela”. Triste Quintero: “Giocare nella stessa squadra di Bjarnason è un affronto che non posso tollerare”. Bjarnason: “C’è un equivoco, io l’avevo detto al mister che di mestiere faccio l’idraulico”. I lavandini dell’Adriatico perdono ancora.

GENOA-ROMA 2-4. In serata avevo un appuntamento di alta cultura (o forse era coltura), fatto sta che non sono riuscito a seguire Genoa-Roma. Mi è andata bene, visto che è stata la partita meno interessante del weekend. Pochissime emozioni se si eccettuano i sei gol, i diciotto pali, le 84 occasioni da rete, il riscatto di Osvaldo e De Rossi, la sigaretta di Zeman spenta in faccia a Burdisso, l’esonero di De Canio, il catarro di Jorquera, lo chignon di Balzaretti, lo spogliarello di Sarah Felberbaum a metà campo, la dichiarazione di guerra della repubblica marinara di Genova a quella di Amalfi e il primo congiuntivo azzeccato da Preziosi dal 1967 a questa parte.

Lorenzo Lamperti

@LorenzoLamperti

Il Signore del 3° Anello – Un arbitraggio di ordinaria poesia

E su milanisti, e fatevela ‘na risata. Dai, non è successo niente di grave. D’altra parte avete perso il derby più brutto degli ultimi 230 anni. E poi pure noi interisti non è che con questi tre punti ci lanciamo verso lo scudetto, a parte che come ci consigliavate voi noi lo scudetto ce lo mettiamo altrove. In posti meno nobili del petto, diciamo. Certo, la serie di stracittadine perse per voi sta iniziando a diventare preoccupante ma alla fine che importa, siete sempre il club più titolato al mondo e il ranking vi dà sempre ragione. E poi avete Montolivo, quel bel ragazzo che tira da tutte le parti del campo, i piedi fatati di Emanuelson, la calma di Mexes e la gioventù di Yepes. Saprete risollevarvi.

Che dite? Abbiamo rubato? Beh, diciamo che in effetti l’arbitro Valeri non era in forma, diciamo così. D’altra parte non è che possono sempre capitare i soliti rocchi, no? E non sempre vi possono dare rigori quando i nostri portieri toccano il pallone e non l’avversario. Su, lasciateci gioire per la vittoria in questa battaglia tra poveri. Tanto quest’anno staremo entrambi all’ombra del Vesuvio. Che se lo guardi bene è pure gobbo. Ah, e comunque pare che Allegri l’anno prossimo allenerà l’Hellas. Ah, e comunque Pazzini è fortissimo e vincerà il titolo capocannonieri. Ah (no, niente stavolta non ho niente da dire).

Lorenzo Lamperti

@LorenzoLamperti

Orecchie da Campioni – Spalletti e castigo

Dal nostro inviato a Zenit, Lorenzo Lamperti – Si chiamerà pure Zenit, ma io la prosperità materiale o intellettuale qui mica l’ho raggiunta. Qui ci dovevo tra l’altro venire anni fa per trascorrere alcune notti bianche, ma a causa di alcuni demoni interiori ero stato costretto a restare umiliato e offeso a casa. Stavolta sono riuscito a venirci. Sceso dall’aeroporto, ho incrociato uno dei fratelli Karamazov che mi ha parlato come se mi già mi conoscesse. Peccato io non lo avessi mai visto. Chissà, forse aveva incontrato un mio sosia. Mi sono subito recato allo stadio e ho provato a entrare negli spogliatoi per fare un servizio più completo, così come mi ha chiesto quell’eterno adolescente dell’illuminato direttore ma come unico risultato ho ottenuto di essere chiamato idiota da un giocatore.

Salgo in tribuna stampa e mi ritrovo a mezzo millimetro di distanza da Galliani e penso tra me e me quale delitto potrò aver commesso per meritare un simile castigo. Dopo di che mi siedo al mio posto e seguo mite lo svolgimento dell’incontro. Il Milan va subito in doppio vantaggio e allora mi perdo nei miei pensieri. Quando torno in me lo Zenit ha pareggiato. Poi però il Milan fa il 3 a 2 e mi accorgo che questo non era stato altro che il sogno di un uomo ridicolo.

Sì, Fedor, si è giocato a San Pietroburgo. No, Anna Karenina non c’entra nulla.

Il Lunedì delle Palle – 6° giornata.

PARMA-MILAN 1-1. L’aveva detto il nostro zingaro Laszlo: 1-1 e pioggia di tortellini. Nessun accordo però tra De Jong e Ghirardi. Uno li voleva al formaggio, l’altro alla carne. Alla fine li hanno presi alla merda. Alimento consono al campionato rossonero. El Shaarawy è l’unica star del Milan, ma non si monta la testa: “Io sono il Faraone e tu sei il mio lurido schiavo”, avrebbe detto a Constant. Esaltante la cavalcata di Boateng: “Oh, con me ha una grande tenuta”, assicura Melissa. La Fico: “Confermo”. Balotelli: “Il pubblico di Verona mi fa sempre più schifo”. Donadoni: “Franco Baresi ti amo”. Weah: “Come stai figliolo?”

JUVENTUS-ROMA 4-1. Partita equilibrata tra i due grandi nemici della serie A 2012/2013, Caceres e Castan, che in un pub di Montevideo si picchiarono selvaggiamente per un equivoco sullo scontrino di una birra media. Impermeabile la difesa di Zeman. Burdisso, infatti, indossa un kiwei giallo per non bagnarsi. Dopo la partita, i bianconeri continuano a snobbare il boemo. In conferenza stampa ci va Gianni, l’allenatore dei magazzinieri.

UDINESE-GENOA 0-0. Bella partita al Friuli, dove l’Udinese si presenta senza Di Natale. D’altronde non è ancora ottobre, ricorda Ranegie. Il Genoa quasi ne approfitta ma anche no. De Canio è elettrizzato per la gara: “Può abbassare la tapparella? Grazie”. I tifosi dell’Udinese pare che alla fine della prima frazione abbiano chiesto asilo politico alla Slovenia per non doversi vedere pure la seconda. Guidolin è raggiante: “Sono contento per Di Natale”.

ATALANTA-TORINO 1-5. Partita equilibratissima, come rivela il risultato risicato. Ventura: “Con questi coglioni potevamo farne 10”. Nonostante tutto COlantuono è di buon umore: “Piuttosto che allenare l’Atalanta preferirei stare a casa con mia moglie”. Tre assist di Cerci: “Veramente sono 4, in serata ho pure fatto imbarcare Gazzi con la mia amica Jaimila”.

BOLOGNA-CATANIA 4-0. Suona il violino di Gilardino, Pioli suona la grancassa, Diamanti fischia sotto la doccia, Guarente è suonato, Legrottaglie è stato  trombato. Grande orchestra al Dall’Ara, una vittoria così larga del Bologna non si vedeva dai tempi di quella gita in un locale di Lugano. “Quella volta sì che fu larga, anzi larghissima”, ricorda commosso Morleo. Maran non si capacita della sconfitta: “E sì che avevo raccomandato ai miei di tenere le gambe chiuse”.

CAGLIARI-PESCARA 1-2. Grandi emozioni per il derby della via Cassia. Continua il filotto di vittorie del Pescara. Stroppa, umilmente, non si prende meriti: “E’ solo grazie a me, i giocatori fanno schifo. In confronto a me Zeman è un coglione e Mourinho un pirla. Se entro due mesi non alleno il Barcellona mi dò fuoco”. Stroppa preso alla lettera da Cellino, che ha mandato al rogo Ficcadenti, giustificando il tutto con un progetto di ricerca sulla balbuzie: “Per il progresso della medicina ogni tanto ci deve essere qualche sacrificio”.

LAZIO-SIENA 2-1. E’ l’anno della Lazio, lo si vede dalle piccole cose. Ieri per esempio un volatile mi ha cagato sulla macchina. Pensavo fosse un piccione ma dal quantitativo di merda ho chiaramente evinto si trattasse dell’aquila Olimpia. Poi se sul campo gioca bene pure Cavanda allora non ce n’è più per nessuno. Klose, dopo aver ammesso il gol di mano contro il Napoli, ieri ha confessato a Cosmi che lo considera brutto. Reazione stizzita del buon Serse: “Eppure mi avevi portato fuori a cena, sei come tutti gli altri”. Larrondo ha provato a consolarlo: “Mister è brutto ma è tanto tanto simpatico”.

PALERMO-CHIEVO 4-1. Gasparini ha vinto. Nonostante questo, pare si sia trattato di una partita di calcio. Io però non ci credo.

SAMPDORIA-NAPOLI 0-1. Impresa del Napoli, che espugna anche Marassi. Mazzarri qui è un ex amatissimo. “Vada a morire ammazzato”, dice commosso Pippo Lo Stronzo, esponente degli ambienti più intellettuali del tifo blucerchiato.Lui ricambia con parole al miele: “Andate tutti a cagare, luridi stronzi. Fate schifo. Ha ragione Cassano, Garrone è un vecchio. Ferrara un cretino e Maxi Lopez un sodomita”. Ai suoi tifosi non promette nulla: “Secondo i miei calcoli vinceremo matematicamente la Champions League a febbraio. E ora sparatemi addosso, su, fucilatemi”.

INTER-FIORENTINA 2-1. I nerazzurri espugnano San Siro. L’ultima vittoria risaleva ai tempi di Ottavio Bianchi. “Mi ricordo quella partita, mi portò allo stadio mio nonno come premio per un 7 in geografia”, ricorda Armando Cossutta. Pieno di gioia Moratti: “Che strazio”. Ottimista Tronchetti Provera: “Tavaroli ha il mal di gola”. Gli fa eco Montella: “Tavaroli ha il mal di gola”.

Lorenzo Lamperti

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Il Lunedì delle Palle – 4° giornata. Fiorito e la tartaruga

Lazio-Genoa, ribattezzata l’11 settembre del calcio

Parma-Fiorentina 1-1. La partita, ribattezzata derby dello Stretto a causa della virilità a stuzzichino di Mati Fernandez, regala attimi palpitanti. “Ti amo”, confessa Tomovic ad Amauri al 38′ del secondo tempo. Pare che Roncaglia li abbia immediatamente sbranati, d’altra parte lui quando un avversario si sbuccia il ginocchio lui se lo mangia. Bella prestazione di Toni, che trenta secondi dopo l’ingresso in campo si fa ammonire, dopo due minuti e mezzo sbaglia un gol fatto, nei minuti di recupero provoca il rigore del pareggio e dopo il fischio finale mette una bomba nella curva del Tardini. Soddisfatto Donadoni: “Siamo una squadra di merda”.

Juventus-Chievo 2-0. Continua la striscia positiva della Juventus. Saltano subito su i parlamentari: “Striscia, dove? Quando? Chi la porta?”. Carrera azzecca tutti i cambi, compreso lo scambio di coppia del post partita. Peccato che Campedelli avesse portato, al posto della moglie, un pandoro. Di Carlo non ci sta: “Sono più pelato io di Carrera”. “Ma non di me”, afferma baldanzoso Conte dalla sua postazione Cesare Ragazzi. Segnalati problemi per Pellissier, che ha avuto conati di vomito per tutta la notte: “Quella maglia gialloverde fa schifo”.

Sampdoria-Torino 1-1. Un lunch match così poco interessante non lo si vedeva dalla settimana scorsa. I tifosi hanno preferito, giustamente, farsi il lunch a casa invece che andare allo stadio. Pannella invece ha fatto lo sciopero della fame. Ferrara si è nutrito solo di qualche zanzara. Ventura ha assaggiato una tibia di Stevanovic. Qualche complicazione per Maxi Lopez, che ha ingerito intero un tubetto di gel da 85 litri.

Atalanta-Palermo 1-0. Scintillante esordio per Gasperini che non perdeva una partita da Novara-Inter, vale a dire la sua ultima panchina in serie A. Zamparini è comunque felice per la sua scelta: “Ho già richiamato Sannino”. Colantuono invece se la ride: “Raimondi, e smettila di sfiorarmi il piede con quella piuma”. Brutto gesto dell’arbitro, che non ha fatto entrare in campo Moralez: “Mi spiace, ma i minori di anni sei non possono entrare senza essere accompagnati dai genitori”.

Bologna-Pescara 1-1. Il derby della via Emilia regala sempre grandi emozioni. E infatti Bologna-Pescara non è un derby della via Emilia. Sarà per questo che la partita fa schifo. Diamanti sbaglia il rigore della vittoria, ma viene rincuorato da Pioli: “Diamanti è uno stronzo, ha rovinato la mia vita”. Di altro tenore le dichiarazioni di Stroppa: “Diamanti è uno stronzo, mi ha rovinato la vita”. Stroppa, infatti, è stato riconfermato sulla panchina del Pescara ancora per qualche giorno.

Cagliari-Roma 0-3 a tavolino. Zeman ha battuto Ficcadenti a scopa per tre manches a zero. Altamente umiliato, l’allenatore del Cagliari, conosciuto nell’ambiente come il principe della Scopa (e il vassallo del coito) ha chiesto a Cellino di non far disputare la gara. Il presidente ha accetato a malincuore, lanciando comunque parole di distensione al prefetto: “Sei un porco di merda”. Al posto della partita si è tenuta una grande festa al Su Pistillone. Amara la constatazione di Pinilla: “Saltare la partita contro la difesa di Zeman mi ha privato della speranza di essere capocannoniere”. Sollevato Destro: “Oggi avevo voglia di trombare”.

Catania-Napoli 0-0. Gara pirotecnica tra l’allenatore più affascinante della massima serie, Maran, e quello più mite, Mazzarri. Maran: “Sono talmente brutto che a scuola mi hanno costretto a indossare una maschera di Carlo Nervo”. Mazzarri: “Sti bastardi del Catania potevano anche lasciarci vincere. Che cazzo gliene fregava di pareggiare questa partita di merda? vadano a farsi fottere”.

Inter-Siena 0-2. Brillante prestazione della spumeggiante Inter di Stramaccioni: “Scusate, ho usato troppo detersivo per i piatti”. Guarin ha i piedi del connazionale Cordoba, montati al contrario. Handanovic ha le mani di Johnny Depp quando faceva Edward Mani di Forbice. Gargano ha la classe di una scimmia urlatrice, Sneijder la calma di Berlusconi quando è in crisi d’astinenza, Cassano gli addominali di Fiorito, Milito ha il fiuto del gol di un Kanu. Cosmi felice per la vittoria: “Ma tanto retrocediamo lo stesso”.

Udinese-Milan 2-1. Allegri risponde alle malelingue e alle critiche piovutegli addosso in settimana. Perdendo di nuovo. Boateng entra e si fa espellere: “Mercoledì ho un impegno culturale con Melissa”. Bel gesto di Inzaghi, ripreso in tribuna esultare alla Galliani dopo il gol di Ranegie: “Erano grida di disperazione”, afferma SuperPippo, urtando il filo delle telecamere e cadendo per terra in zona mista. Mano tesa ad Allegri da parte di Guidolin: “Sono contento per Inzaghi”.

Lazio-Genoa 0-1. Da una parte Mauri, Sculli, Zauri e Lotito. Dall’altra Preziosi e i tifosi di Genoa-Siena. Pare che il posticipo di ieri sera fosse stato inserito dall’Fbi nella lista negli eventi più pericolosi dell’autunno. L’abbiamo sfangata con un gol di Borriello, 18 valigette, 56 zingari, 248 telefonate, 3340 sms, 473 conti cifrati e tre sostituzioni di Petkovic.

Lorenzo Lamperti

@LorenzoLamperti

Il Signore del 3° Anello – Fischia che Inter… di m.

Milano trema, le sue squadre fanno pena. Pena l’Inter, che contro il Siena centra la seconda sconfitta consecutiva in casa in campionato e la quinta gara senza vittoria tra le mura a questo punto nemiche. E di mura di sicuro non ce ne sono nella retroguardia di una squadra che al Siena riesce a fare solo il solletico con tiri da distanza siderale. Solo che al solletico il Siena non si mette a ridere, anzi riparte con cattiveria ed efficacia. “Con calma, con calma gli facciamo gol”, dice il solito vicino di seggiolino tatticamente esperto. Peccato che i minuti passano e non succede niente. Anzi è il Siena che riparte sempre più pericolosamente.  L’Inter tira calcia solo con Sneijder, mediamente dai 38/40 metri. Gli uomini di Cosmi invece agiscono bene in contropiede, muovendosi in maniera corale. Zè Eduardo tiene fede al suo soprannome, Zè Love, facendo ripetute avance a Nagatomo che resiste finché può. Poi, quando il rosso brasileiro conficca una rosa in una prugna secca e se la mette in bocca il giapponese capitola.

“Calma calma, che adesso che entra Alvarez segniamo”, sostiene il sempre più esperto tifoso del seggiolino di fianco. Ma a segnare invece è il Siena. Con Vergassola, che era considerato vecchio già quando frequentavo la terza elementare. E poi, per non farsi mancare niente, pure il raddoppio di Valiani. “Sì, ma adesso nel recupero facciamo 3 gol come contro la Sampdoria”, annuncia trionfante e carico di manciniani umori il mio vicino di seggiolino”. A quel punto decido che è tempo di andare in bagno e vomitare. E, no, sabato sera non avevo fatto le ore piccole.

Lorenzo Lamperti

@LorenzoLamperti

Orecchie da campioni – Chelsea-Juventus, Holy Quaglia

Dal nostro inviato a Chelsea, Lorenzo Lamperti – Too bad. La si poteva anche vincere, dai. Vero cari, ma che dico cari, carissimi amici juventini? Se quella maledetta, benedettissima traversa non avesse interrotto la magica, diabolicissima traiettoria del del tiro di Quagliarella staremmo qui a parlare di una epica, nefasta rimonta sul campo dei campioni d’Europa, che sono rimasti tali nonostante la segretissima istruttoria dell’Uefa dal nome in codice MKKHFAVCDMEDL, vale a dire “Ma Kome Kazzo Han Fatto A Vincere Con Di Matteo E David Luiz” scritto con il T9 versione “gamin” di Platini.

Nei primi 20/25 secondi la partita e’ equilibratissima, tanto che il mio vicino di seggiolino a Stamford Bridge (anche se io avrei preferito andare a Stamford Poker) mi dice: “Holy shit, this is a fucking equilibrate match”. Io, che ho studiato inglese presso il noto istituto International Trap di Cusano Milanino gli rispondo sicuro: “The cat is in the sac”. Al secondo gol del neoblues Oscar, il quale pero’ chissa’ perche’ mi ricorda piu’ una trattativa Stato-mafia che una di calciomercato, alzo un braccio verso il cielo in preda a uno spasmo nervoso. Non che tifassi Chelsea, sia chiaro. No, troppo importante il ranking per recuperare un quarto posto in Champions. No, troppo simpatica la Juventus. No, troppo utile Buffon il venerdi’ pomeriggio quando esco da lavoro e vado in tabaccheria. No, troppo comprensibili gli sfoghi dell’adorabilissimo Conte.

Comunque, dopo un uno-due che il buon Conte definirebbe “agghiacciante” quando una deposizione di Paoloni, ecco che i bianconeri tornano in partita. No, non nel senso che al termine di un diluvio torrenziale e una pausa di 6 ore e mezza Collina decide di far ricominciare la partita. Questa volta tornano in partita per mettere paura agli inglesi e ce la fanno con quel fenomeno di Vidal che segna persino zoppicando, tanto che i piu’ maligni direbbero che quel tiro lo ha azzeccato proprio perche’ aveva un piede fuori uso. E noi che siamo maligni lo diciamo: Vidal ha azzeccato quel tiro perche’ aveva un piede fuori uso.

Nel secondo tempo Giovinco vien catturato da Gargamella e Carrera (ma perche’ non indossa i suoi jeans?) e’ costretto a buttare nella mischia Quagliarella che giustamente si trova subito a suo agio come un salto della quaglia si trova a suo agio in un’orgia. E giustamente va a finire sotto le gambe di Chec. Poi tocca anche una sbarra, quella della traversa. Al minuto 88 clamoroso fenomeno di massa nella curva juventina: le migliaia di tifosi sono simultaneamente colpiti da un poderoso attacco di nausea. Esce Vucinic ed entra Matri. La partita finisce. Agnelli e’ pazzo di gioia: “Da domenica giocheremo con la terza Champions sul campo”.

Eurogufata – Milan, Champions nel Dna. Inter, Uefa nel c…

Il Gufo Lollo

Dopo un’orrenda estate passata in una voliera di provincia a cibarsi di muschi, licheni e testicoli di pappagallo, la bestia più famosa nel mondo dei pronostici è tornato. Altro che polpi, renne, furetti o bovini crucchi. Viva la Fifa collabora con l’unico, vero, animale indovino: il gufo Lollo, che quest’anno si concentrerà soprattutto sulle partite delle squadre italiane nelle coppe europee, anche se lui è appassionatissimo della Serie A e in particolare delle partite del Milan.

La settimana europea comincia con il Milan che ospita l’Anderlecht nella stagione che potrebbe portare ai rossoneri l’ottava Champions League della loro mstoria. D’altra parte i rossoneri hanno l’Europa nel loro Dna e anche qualche scudetto infilato su per il deretano.

Si prosegue con la trasferta della Juventus a Stamford Bridge contro il Chelsea. Si profila il passaggio di consegne tra i campioni d’Europa e la squadra destinata a raccoglierne l’eredità.

Giovedì con un ricchissimo menù di partite di merda. Quattro italiane in Europa League. Nessun problema per il Napoli contro l’Aik Solna. L’Udinese farà bianco l’Anzhi di Eto’o e la Lazio bisserà il successo della Juve a Londra contro il Tottenham. Problemi invece per l’Inter contro il Rubin Kazan. I nerazzurri continueranno a perdere a San Siro.

GLI ANATEMI DEL GUFO LOLLO

Milan-Anderlecht 3-0; Chelsea-Juventus 1-2;  Napoli-Aik Solna 4-0; Udinese-Anzhi 2-1; Tottenham-Lazio 0-1; Inter-Rubin Kazan 1-3